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La voce della Mandola...
  12 febbraio 2015
 
 
Mandola o Liuto CantabileLo strumento, affidato dal Teatro Massimo di Palermo al CRPR per un restauro funzionale, è classificabile nella famiglia dei cordofoni della categoria dei liuti a pizzico. Il cordofono più diffuso in Europa dal secolo XI all'epoca barocca fu il liuto (o lauto, o leuto): strumento a corde pizzicate (in budello), con fondo profondamente bombato, in forma di semi-guscio di mandorla che ebbe derivazione diretta dall'analogo strumento arabo detto “el ud” (che letteralmente vuol dire “il legno”), da cui ha origine con evidente assonanza con il nome stesso di liuto. Gli strumenti musicali storici a pizzico antesignani della mandola sono la vihuela da mano e la chitarra rinascimentale-barocca, entrambi con fondo leggermente bombato, corde in budello e ponticello fisso dai quali deriva il cittern, strumento che ha invece il fondo piatto inclinato, corde in metallo e ponticello mobile.
 
Una Mandola “molto speciale”Grande mandola, piccolo liuto cantabile, o piccolo mandoloncello a 5 cori, il nostro strumento compendia le caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei cordofoni della categoria dei liuti a pizzico. La Foggia piriforme della cassa armonica differisce da quella ovoidale del liuto cantabile mentre, gli è simile per i cinque cori accordati per quinte in luogo dei 4 cori di corde canonici per gli strumenti della famiglia del mandolino.
L'origine del mandolino risale alla prima metà del XVII secolo: ma, soltanto alla metà del Settecento inizia la produzione di mandolini napoletani da parte della celebre "Casa Vinaccia" di Napoli. Questi mandolini sono ricchi di intarsi e filettature d'avorio e madreperla lungo il manico e si deve proprio ai Vinaccia l'applicazione delle corde di acciaio in sostituzione di quelle in ottone, nel primo Ottocento.
 
Note storiche - La nostra mandola venne costruita non prima degli inizi del XX secolo. Nell'etichetta applicata all'interno della cassa armonica è, infatti, raffigurato il nuovo stabilimento della Ditta Porto inaugurato nel settembre del 1903 e riprodotto nella copertina del catalogo illustrato pubblicato in quella occasione. “Al centro dell’immagine con iscrizione calligrafica a inchiostro, la scritta: Ros. Porto e Figli” (G.P. Di Stefano, Strumenti musicali in Sicilia, Palermo 2013). Il liutaio Rosario Porto, attivo a Catania fin dal 1860 fondò una ditta familiare che produsse strumenti fino ai primi decenni del XX secolo. La Ditta ottenne tra il 1889 e il 1907, importanti riconoscimenti in esposizioni nazionali e internazionali e raggiunse nel 1904, con 300 dipendenti in organico, le dimensioni di una vera e propria industria esportando strumenti in Europa e nelle Americhe. La Ditta R. Porto & Figli fu, inoltre, fornitrice della Real Casa di Savoia e costruì il mandolino suonato dalla regina Margherita.
 
Intervento di restauro funzionale - Lo strumento prima dell’intervento si presentava nella sua struttura in discreto stato di conservazione. L'intarsio in madreperla e stucco che decora la buca evidenziava screpolature e altresì la decorazione a motivo di farfalla, realizzata in madreperla bianca, avorio, tartaruga, metallo ed altro materiale a impasto, probabilmente utilizzando polvere d’ambra del Simeto, era parzialmente distaccato dal supporto ligneo.
Dopo il trattamento preventivo con prodotti biocidi è stato effettuato l’incollaggio delle parti distaccate, la chiusura a stucco delle parti mancati e il consolidamento con pasta d’ebano e colla animale. Sono stati effettuati alcuni rifacimenti in materiale eburneo e la rimozione della vernice ossidata; la pulitura di tutti i materiali costituenti la mandola ed infine la verniciatura a tampone con gommalacca decerata delle parti lignee. E' stata ricollocata dopo il restauro l’etichetta cartacea e sono state montate le corde metalliche che la Ditta Galli corde musicali s.r.l. di Napoli ha donato al Centro del Restauro
 
La Mandola-Liuto cantabile, di proprietà della Fondazione Teatro  Massimo, è tornata a suonare al Teatro Massimo con Emanuele Buzi e i Conservatori di Palermo per la manifestazione “Il Massimo per tutti”.

 





 

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