05/11/2013 |
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Sistemi Biologici e Beni Culturali |
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Area Tematica - Biologia e Biotecnologie per i Beni Culturali
Atti del Convegno Nazionale AIAR
Palermo, 6-7 Ottobre 2009
Il Convegno organizzato dall’Università degli Studi di Palermo, dall’Associazione Italiana di Archeometria e dal Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro oltre che rivolto a ricercatori, studiosi, restauratori, è stato caratterizzato dall’incontro tra Università, Centri di Ricerca e Imprese che operano nel campo della conservazione, del restauro e della fruizione dei Beni Culturali e dedicato alla Biologia ed alle Biotecnologie per i Beni Culturali, ed è stato ideato al fine di promuovere progetti, che possano fornire all'Amministrazione un interessante ed utile strumento di controllo sullo stato di conservazione dei beni culturali.
Il CRPR, che ha collaborato allo organizzazione dell’evento e pubblica oggi gli atti, condivide appieno gli interessi dell’Associazione Italiana di Archeometria. L’AiAr infatti ha lo scopo di promuovere e sviluppare attività di ricerca, didattiche e professionali per lo studio e la salvaguardia del Patrimonio Culturale, utilizzando metodologie scientifiche, promuovendo contatti tra ricercatori delle discipline scientifiche e quelli delle discipline umanistiche per affrontare problematiche riguardanti lo studio, il restauro e la conservazione dei Beni Culturali. In questi atti si rappresentano i molteplici aspetti dei sistemi biologici, come Beni Culturali e come causa di degrado del patrimonio, ma anche come fonte utile per interventi di bio-pulitura per la realizzazione di restauri. Le tecniche presentate, tutte innovative ed avanzate comprese quelle di nanotecnologie, costituiscono utile apporto per lo studio del bene culturale, per l’esatta caratterizzazione degli organismi che ne causano il deterioramento e per l’intervento conservativo, risultano funzionali alla conoscenza delle condizioni microclimatiche di conservazione dei beni, per acquisire contezza del macro e micro ambiente entro cui il manufatto è esposto, ed evitare il potenziale fattore di rischio connesso. Sarebbe a tal proposito auspicabile costituire un dossier di ogni Bene incentrato sulla verifica delle condizioni ambientali e sulle azioni cui è esposto, per giungere ad una puntuale contezza “dello stato di salute” del patrimonio ai fini di una corretta pianificazione degli interventi di prevenzione. Il CRPR, referente per la Regione Siciliana della “Carta del Rischio del Patrimonio Culturale”, potrebbe ampliare la banca dati già esistente anche con precipui riferimenti agli agenti biotici. Sarebbe necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti, che a vario titolo, sono interessati alla conservazione del Patrimonio, a partire dai proprietari o detentori fino alle Soprintendenze, cui spetta il compito di controllo e tutela. Ogni segnalazione, ogni verifica sui luoghi, ogni nuovo intervento, sia di semplice riparazione o restauro, diventa un documento importante che porta ad approfondire la conoscenza del manufatto scrivendone la sua storia. Il CRPR che da anni ha avviato studi metodologici e propedeutici sia all’esterno che in ambienti confinati con applicazioni prototipali, ha recentemente promosso un progetto di ampliamento e potenziamento dei propri laboratori scientifici e di restauro, grazie ad un finanziamento comunitario a valere sui fondi POFESR 2007 – 2013 di € 5.935.193,00, in tal senso la divulgazione degli atti costituisce arricchimento, approfondimento specialistico ed ulteriore input. Di grande rilievo per gli organizzatori del Convegno ed in particolare per il CRPR che si occupa di formazione ed accoglie al suo interno in convenzione con l’Università degli Studi di Palermo, il Corso di Laurea quinquennale e abilitante in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, è stata l’opportunità di premiare con la pubblicazione quattro comunicazioni presentate da ricercatori e operatori di età inferiore a 35 anni. |
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