05/11/2013

 

Tracce di Storia dai ...

 
TRACCE DI STORIA DAI GUARDAROBA SICILIANI
 
Restauro e conservazione di abiti ed accessori del Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani XVIII – XIX secolo
 
 
Il sempre crescente rilievo acquisito, dall’arte tessile nel settore dei beni culturali, ha suscitato una serie di studi scientifici e di iniziative volte alla sensibilizzazione e alla tutela del patrimonio tessile considerato, oltre che per il suo valore artistico e culturale, anche per l’importanza documentale che testimonia la cultura e lo stile di vita della società siciliana nel corso dei secoli.
In questa ottica di mutato e riconosciuto interesse verso tale settore, si è inserita l’iniziativa del Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, che ha proposto il restauro di un nucleo di abiti ed accessori del XVIII e XIX secolo. In particolare si tratta di abiti femminili, in seta, provenienti dalle nobili famiglie trapanasi Curatolo e Bulgarella Ponte. Due, del tipo Andrienne, databili intorno all’ultimo quarto del Settecento, che costituiscono nella foggia e nel gusto una sintesi della moda francese e di quella inglese.
Il terzo, databile intorno al 1840, di ispirazione francese, caratterizzato da ampie maniche en pagode. Gli abiti maschili consistono in due livree in panno di lana, riccamente decorate, databili al sec. XIX., ai manufatti si associano un ventaglio con pagina in carta decorata a stampa ed un paio di calzature femminili in cuoio del sec. XIX ed una pettinessa in metallo e turchesi.
D’intesa con il Museo Regionale Agostino Pepoli di Trapani si è sviluppata una campagna di studi, indagini e interventi, che a conclusione vengono raccolti in questo saggio, appositamente edito dal nostro Istituto, per la divulgazione delle conoscenze.
Il restauro dei preziosi capi, ha sollecitato una riflessione sulla conservazione di beni particolarmente fragili e suscettibili di degrado.
Il Laboratorio di Restauro Manufatti di Origine Organica del C.R.P.R. ha pertanto elaborato un articolato e completo progetto conservativo che, partendo dall’approccio diagnostico, è giunto al vero e proprio intervento di restauro, sviluppando anche soluzioni conservative per il corretto immagazzinamento e l’esposizione delle opere.
Dai manufatti sono state raccolte tutte le informazioni utili ad elaborare un’attenta conoscenza storico-tecnica come, il riconoscimento del tipo di fibra e delle tecniche di tessitura, la costruzione sartoriale, la individuazione di manomissioni o di riparazioni pregresse, a cui hanno fatto seguito alcune specifiche e mirate indagini diagnostiche effettuate dai laboratori scientifici del C.R.P.R. per conoscere la natura e l’estensione dei fenomeni di degrado e le cause che li hanno generati.
Nella fase di ricerca e sperimentazione dell’intervento sono state coinvolte alcune professionalità altamente specializzate provenienti da Istituti esterni che, lavorando in perfetta sinergia con il team del laboratorio del CRPR, hanno consentito di completare l’azione di recupero morfologico delle opere, attraverso anche l’integrazione di alcuni elementi mancanti mantenendone chiaramente la riconoscibilità e seguendo un’attenta ricostruzione filologica.
Il progetto sin dalla sua prima ideazione ha anche previsto, per il nucleo di abiti restaurati, un sistema di immagazzinamento atto a garantire ai beni le migliori condizioni di conservazione. È stato pertanto progettato un prototipo di cassettiera con un sistema di controllo microclimatico al suo interno, in cui verranno disposti nel rispetto della loro volumetria, i costumi e gli altri accessori durante l’alternarsi del periodo di esposizione.
Una particolare attenzione è stata rivolta all’ideazione e alla realizzazione di un prototipo di manichino, progettato dai tecnici del laboratorio di restauro manufatti organici del CRPR in collaborazione con una ditta esterna, esperta nel settore della museotecnica.

 
Per l’allestimento espositivo, gli allievi del biennio specialistico dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, sotto la supervisione dei tecnici del Laboratorio e dei docenti del corso di “Decorazione”, hanno realizzato originali copricapo, utilizzando diversi materiali, compatibili con le norme di conservazione.
Tutte le operazioni descritte in sintesi sono ampiamente descritte all’interno del volume.

 

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